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Grazie ai sottili, impalpabili ma anche fortissimi richiami innescati dagli oggetti e dalle immagini della vita quotidiana (quasi fossero tutti delle "madeleine" di proustiana memoria), Axel Nielsen ci trascina con sé, e con grande libertà narrativa, attraverso il tempo (e naturalmente la memoria) e in giro per il mondo (che percorre in lungo e in largo con grande agilità dietro al suo mestiere di restauratore, scelta certo non casuale vista la sua passione per le "cose"), costruendo una fitta e affascinante ragnatela di rimandi e suggestioni che - sembra suggerirci - costituiscono, per quanto labile e "insicuro" (e certamente disordinato), il vero archivio di cui si alimentano il nostro stesso "senso della vita" e la continuità della nostra coscienza. Presentazione di Anna Giaufret.